Mi chiamo Michele Sferragatta ed ho 54 anni. Il mio lavoro, sono un Ufficiale pilota di elicottero dell’Esercito, la mia passione da sempre le lame. Da giovane, solo come appassionato e collezionista, ho sempre amato i coltelli artigianali regionali. Più di venti anni fa il lavoro mi portò in Sardegna e lì mi innamorai di tre cose: la poesia della terra sarda, di mia moglie Rita sarda e del fascino del coltello sardo. Ho vissuto venti anni in quella terra e vi posso assicurare che per chi ha passione per lame e ferri taglienti di vario genere è una vera pacchia. Ogni città, ogni paesino ha uno o più artigiani, per molto tempo ho osservato il lavoro di tanti di essi rimanendone incantato. Poi un giorno mi recai, per acquistare un coltello, da Antonio Murgia coltellinaio di Villacidro il quale mi disse “lo facciamo insieme”, da allora lui divenne il mio maestro ed io non ho più smesso. Così la passione per le lame si è trasformata nella gioia di costruire coltelli, principalmente sardi, rispettando la tradizione costruttiva ma nella ricerca di nuove soluzioni estetiche ovvero trovare la forza di interpretare la tradizione. Da due anni, ormai, per lavoro mi sono trasferito in Trentino ed ora vivo a Roverè della Luna. Della stupenda Sardegna mi manca molto l’odore del mare ed il profumo della macchia mediterranea all’alba, da essa ho portato via la mia bellissima moglie Rita che mi aiuta a coltivare questa mia passione e la poesia di uno dei coltelli più affascinanti del mondo, Il coltello Sardo.
Molti mi chiedono perché Cormoran, nel mio lavoro spesso capita di avere un soprannome, il mio è cormorano, mi ha sempre portato fortuna, e poi mi da un’idea di libertà, chi ha osservato uno di questi uccelli volare con le ali che sfiorano le onde del mare sa cosa voglio dire.
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